Mesi di preparativi maniacali, con
“un occhio particolarmente attento al minimo dettaglio”. Così hanno recitato le televisioni e i tabloid del pianeta, ponendo l’accento sulla mirabolante scaltrezza degli organizzatori britannici
che hanno avuto il buon gusto di non anteporre le iniziali dello sposo a quelle della sposa sugli inviti ufficiali. In caso contrario, il risultato sarebbe stato un ben poco regale
WC.
Il popolo della Union Jack ieri è impazzito, quello mondiale in parte anche lui, alcuni, invece, hanno le
scatole piene del matrimonio del secolo.
Su fb esiste questa pagina che a tutt’oggi ha racimolato oltre 50.500 “mi piace” https://www.facebook.com/profile.php?id=1520830729&ref=profile#!/pages/A-ME-DEL-MATRIMONIO-DI-WILLIAM-E-KATE-NON-ME-NE-FOTTE-UN-CAZZO/168052389915447
Ora, pur non essendo così coloritamente drastica, direi che un filino scocciata da tanto polverone mediatico
lo sono stata anch’io. Ma confesso di aver seguito con attenzione la diretta televisiva. Sono una persona contraddittoria, ma tant’è…
Da oggi il principe delle fiabe non è più azzurro, ma rosso. Splendido nell’alta uniforme scarlatta della
Royal Air Force, unico neo a guastare tanta avvenenza una precoce calvizie, scomoda eredità di papà Carlo. Emozionatissimo, con quel sorriso discreto a mezza bocca e, di tanto in tanto,
quell’inconfondibile sguardo di traverso che lo rende tanto simile a sua madre, leggermente curvo, impacciato, umano… In poche parole: molto principe ma anche tanto
ragazzo.
Kate Middleton, bellissima anche lei, avvolta in un abito scollato che lasciava intravedere le braccia e
qualche centimetro di decolletè. Molto Grace Kally, poco Lady D e anche elegantemente bonazza, a dirla tutta. E’apparsa sicura, tranquilla, decisamente diversa dall’immagine tremante di Dyana
Spencer, non ancora ventenne, infagottata in un vestito meringa presagio di quella che sarebbe poi diventata la sua vita: un impaccio, un ingombro, un peso costante. Arrampicatrice sociale? Avida
calcolatrice oppure sinceramente innamorata del suo William? Su questo non mi pronuncio, non voglio rovinare l’idillio di chi è convinto che questo sia un matrimonio d’amore. Apparentemente lo è,
sarà il tempo a raccontarci di più…
Insolitamente arzilla e sorridente la buona Elisabetta, così di giallo vestita da domandarsi quando Gatto Silvestro avrebbe attraversato la navata di Westminster Abbey per papparsela sotto
gli occhi interdetti di Mister Bean. Cappellini improponibili sulle teste coronate: la Lipu deve aver avuto il suo bel daffare negli ultimi tempi… Ieri, puntuali, con l’orribile cattivo
gusto che soltanto gli inglesi di razza sanno tirar fuori a buon bisogno, le signore hanno respirato con difficoltà soffocate da piume di struzzo e penne di pavone.
Il principe in rosso ha accolto la sua sposa con un romantico: “I love you, you’re so beautiful!”, più tardi scherzerà con il suocero osservando: “Ma non doveva essere un piccolo matrimonio in
famiglia?”
Già, un matrimonio low cost, così hanno dichiarato a lungo i due regali sposini… Ma considerando “l’esigua” cifra di 1900 invitati, le nozze non devono essere state tanto a buon mercato. Voci di
corridoio parlano un budget superiore ai 100 milioni di euro, tra invitati, confetti, bomboniere e compagnia bella, al quale la famiglia Middelton avrebbe partecipato con uno
stanziamento di 112mila euro. Bella la cerimonia, belli i principi, bello tutto, su questo non ci piove. O meglio, il cielo si è messo d’impegno per innaffiare la sposa, ma gli è
andata buca. Peccato che a noi comuni mortali non sia dato sapere cosa sia successo successivamente; la parte più gustosa della cerimonia era interdetta a chi non può vantare sangue blu
nelle vene.
Avrei dato qualsiasi cosa per assistere al discorso dedicato agli sposi di un Henry un po’ alticcio, che a dirla tutta impensierisce i reali anche quando è sobrio, magari al braccio di Filippa,
la sorella della sposa, detta “Pippa”, una ragazza che qui in Italia non vivrebbe un’esistenza semplicissima.
Dubito fortemente che gli invitati abbiano brindato ad acqua minerale e Coca Cola o che il blasonato buffet fosse orfano di caviale e Moët & Chandon… Un matrimonio low
cost? Ma fatemi il favore!
A questo punto mi sorge un sospetto: l’insolito colore dell’abito di William sta forse ad indicare che le reali finanze hanno subito una batosta paurosa? La mia è solo un’ipotesi, s’intende…
PS: Comunque, concordo con quanto ha cinguettato Nonna Elisabetta-Tweety: è stata una splendida cerimonia. E lo credo, con oltre 100 milioni di euro qualcosina di strabiliante sarei stata in
grado di organizzarla persino io! Auguri agli sposi, e figli maschi. Ma anche no. La rigida legge di trasmissione della corona sta cambiando in questo senso. Era ora.