Questo è il secondo post dedicato alla Linea Baby WWF, potete
leggere qui la prima puntata.
“Tieni, amore, ho un regalino per te…” ho detto qualche settimana
fa a mio figlio. Nel corpuscolo rude del mio ometto, 30 chilogrammi scarsi di esplosiva e fiera mascolinità, alberga uno spirito sensibile neanche troppo sopito. Questo lo so bene, visto che
l’ho partorito, ma francamente dubitavo che il contenuto della scatolina l’avrebbe tanto entusiasmato; è grandicello, ormai, per i pupazzetti. Questo ufficialmente, ufficiosamente sappiate che
dorme con 3 orsetti di peluche, ma non azzardatevi a raccontarlo in giro.
Invece, come spesso capita, mio figlio ha stravolto ogni
previsione. Azzeccare il suo umore del momento è complicato, mutevole com’è. A volte penso sia affetto da una lieve forma di bipolarismo: un attimo prima traffica con la schiuma da barba del
padre e annuncia, serissimo, che fra qualche mese inizierà a radersi; un secondo dopo mi supplica di tenergli compagnia mentre fa la cacca perché sotto il piano doccia si nascondono branchi di
fantasmi assassini. Che io sappia, il piano doccia di casa mia cela al massimo una colonia di muffa, quella sì letale sul serio, ma torniamo al
peluche del WWF se no mi perdo…
“Ma è troppo…troppo
dolcissimo! No,mamma,daaaaaaaaaaaai ...” ha garrulato come un’adolescente di fronte a un poster a grandezza naturale di Zac Efron “...ma dove l’hai comprata ‘sta meraviglia?”
“Non l’ho comprato, tesoro. Me l’ha regalato il WWF perché sto
scrivendo dei post che parlano della loro attività…”
“Forte! E tu cosa ci scrivi nei post?”
“Beh… racconto delle iniziative del WWF e invito chiunque voglia
fare un regalo all’ambiente ad acquistare un cofanetto identico a questo, dove c’è l’adesivo per la macchina, un album da colorare, il certificato di cucciolo di WWF per il bambino che
riceverà la scatolina e il panda carillon…”
“Cioè… il peluche suona?”
“Sì, amore…suona. Ecco…Ehmmm…un attimo solo, eh?!” e inizio a
rivoltare il panda senza comprendere dove accidenti devo pigiare. Meno male che lui, che ha un cervello più settato del mio per la roba tecnologica, dopo qualche manovra intuisce che basta tirare
il codino per far partire la musichetta.
Superboy sgrana gli occhioni, estasiato. Le mie sensazioni sono
meno idilliache: passo dalla tenerezza, alla nostalgia, all’orrore ciclando come una lampada stroboscopica. Questo perché il delizioso panda del WWF snocciola la stessa melodia del papero
musicale che gli avevo comprato quando era piccolissimo, convinta di “possedere” anch’io uno di quegli adorabili esemplari di neonato che si addormentano con le ninne nanne. Ero convinta male,
ero: mio figlio non ha dormito per 3 anni e mezzo, perciò quella ninna nanna mi fa lo stesso effetto della musica di Profondo Rosso. Ma non allarmatevi: siate fiduciosi nel fatto
che sì, le nenie hanno la capacità di stroncare i bimbi. A patto che non siano Superboy.
Mio figlio si innamora del panda, inizia a decantare la sua
straordinaria sofficità, la tenerezza degli occhioni nocciola, lo abbraccia con entusiasmo commovente. Felice per aver ritrovato la colonna sonora della sua primissima infanzia, continua a
tirargli il codino. Una, due, tre, cinque, dieci volte, con stessa grazia di un boscaiolo di 150 chili alle prese con una sega elettrica inceppata.
Praticamente scontato l’epilogo: il meccanismo del carillon si
blocca.
Superboy mi fissa, sgomento, con lo sguardo. Se siete capitati in questo blog, ci sono 10 possibilità su 1 che siate una mamma, quindi lo
conoscete bene lo sguardo: quello che vi assurge a carica di Manny Aggiustatutto, anche se non sapete neanche da quale lato si afferra un cacciavite.
Se non siete mamme, e google vi ha scaraventato qui dopo aver
digitato “arredare la casa come la Signora in Giallo” oppure “Luana pannolona” (è capitato, eccome, google analytics non mente), prima di implementare la mia percentuale di
rimbalzo leggetevi comunque questo post: potrebbe offrirvi lo spunto per un’ottima idea regalo.
Tornando alla tragedia del carillon inceppato: cado nel panico
mentre Superboy fugge via nell’altra stanza in lacrime: “Ecco, lo sapevo! Ora devo aspettare papà per aggiustarlo. Possibile che tu non sia capace di far funzionare nulla?”
Ferita nell’orgoglio e indecisa fra abbracciarlo e mollargli un
blando scappellotto perché, cacchio, io aggiusto le cose meglio di Mike Delfino, istintivamente lo sganassone lo mollo al panda, proprio sulla nuca, esattamente come fa Gibbs ogni volta che
Anthony DiNozzo spara una cavolata delle sue. Santo NCIS accoglie le mie suppliche: il carillon riprende a funzionare, Ale smette di piangere e io riassumo magicamente la carica di
supereroe.
Ora, prima che qualcuno mi trascini in un'aula di tribunale per
maltrattamenti agli animali, dichiaro a mia discolpa che mi sono trovata a schiaffeggiare un piccolo panda indifeso per una giusta causa. Il fatto che fosse di peluche, poi, è
un’attenuante mica cavoli, vostro onore.
Concentratevi invece su chi fa del male sul serio agli animali,
quelli in carne-pelo-piume-squame ed ossa che il WWF preserva dai bracconieri, dai cacciatori sconsiderati, dai folli che li trafugano dai paesi esotici per il gusto di esporre un
rarissimo esemplare di pitone africano in soggiorno, magari accanto alla gondola kitsch acquistata a Venezia.
Si può proteggere l’ambiente e la biodiversità anche regalando a
un bambino il cofanetto della Linea Baby WWF: un gesto simbolico per consegnargli una porzione di mondo tutta
sua.
E’ un dono che avvicina i piccoli al WWF, facendoli sentire
partecipi delle sue iniziative grazie alle notizie sulla natura che gli verranno inviate ad ogni compleanno e nelle occasioni importanti della sua vita, e che consente di sostenere
concretamente i centri CRAS e i CRASE.
PS: Superboy ha naturalmente aggiunto al branco di orsetti “da
notte” anche il cucciolo di panda del WWF. Se li trascina dietro ovunque, anche in vacanza. Dovrò comprargli un trolley più capiente, con l’ultimo acquisto siamo arrivati a quota 4.
E, mi raccomando, non raccontategli mai di aver letto questo post.
O, se proprio volete farlo, aspettatevi che neghi, spudoratamente. Vi pare che un OMO di 8 anni che a breve inizierà a radersi si perda in scioglievolezze davanti agli orsetti di
peluche?