Lamammadì 1 :“Ma il tuo l’ha già fatti i compiti? No, perché
non è per lamentarmi, ma certo che gliene hanno dati un sacco, eh! E difffffffficili, poi! Tanti, tantissimi, e difficili. Io non so cos’ha in testa la maestra per dargli tutti quei compiti…”
(vediamo adesso cosa mi risponde, questa qui… Immagino che se li sarà sparati tutti in un giorno, il suo odioso saputello.)
La Staccata: “Beh…sì. Credo che li abbia quasi finiti, deve solo
ripassare un po’ le tabelline …” (li ha terminati da una vita, le tabelline le sa meglio di me, e non c’entra nulla il fatto che sia bravo a scuola, è solo che la maestra gli ha dato 4 stronzate. Non hai la più pallida idea, tu, di cosa siano “un sacco di compiti,
e difficili”. Ti faccio parlare con mia sorella, che di figlie alle elementari ne ha due e la loro maestra, come minimo, per le vacanze assegna la prosa delle prime due cantiche della Divina
Commedia…)
Lammamadì 2: “Cccioè, ma tu non sei morta in questi giorni a stare
dietro a tuo figlio? Io non vedo l’ora che rientri a scuola, il mio! Mi sta facendo impazzire, tutto il giorno in giro per casa! Non sono riuscita ad andare in palestra che due volte, in due
settimane. D-u-e v-o-l-t-e, capisci???”
La Staccata: “Beh, sì. In effetti non è semplicissimo, visto che
non ho potuto prendere un solo giorno di ferie. Ma sono ancora viva, come vedi.” (poi magari mi spieghi il motivo di tanto impazzimento, visto che fra parentesi neanche lavori, tu. Io mi sono
alzata all’alba vigilia di Natale e 25 Dicembre inclusi, per avere il tempo di stare con lui, eppure non mi lamento. La palestraaaaaa??? Io metto piede in palestra giusto per accompagnare lui al
corso di nuoto, altro che palestra! )
Superboy: ( con un sopracciglio sanguinante): “Mamma,
mammaaaaaaaaaa! Astrubale (il più poderoso cacacazzi nano che la storia abbia mai conosciuto, ndr ) mi ha dato un pugno in faccia! Mi ha tirato giù la tuta dei pantaloni, mi ha
strappato un orecchio, mi ha detto che mi puzza l’alito!”
La Staccata: “Amore mio, non ti puzza per niente l’alito. Fai
vedere l’occhio… Ok, ecco. Puliamo il sopracciglio, è tutto a posto… I pantaloni ora ce li hai su, e anche l’orecchio. Stai bene, tesoro, te lo assicuro. Se Astrubale vuole spaccarti la faccia
come al solito, gioca con il tuo amichetto Tommaso, con Leonardo, con chi vuoi. Stagli alla larga, ok?”
Superboy: “Ma lui mi segue, mamma! Mi segue dappertutto!”
La Staccata: “ Già…”
Due minuti dopo…
Astrubale, il poderoso caca cazzi, figlio de Lamammadì 3: “Mamma
di Alessandroooooooo?! Guarda che tuo figlio mi ha tirato le palline sopra gli occhi, e mi ha fatto moooooolto male! Sigh, sniff, sob !” (pianto finto che più fasullo non si può).
La Staccata: “Tesoro, mi dispiace tanto. Digli che se lo fa di
nuovo la mamma lo ribalta, ok? Cercate di non litigare, per favore. Siamo a una festa, e poi non siete tanto amici tu e Superboy?"
Astrubale: “No!...” e riprende a saltellare gaio sopra a mio
figlio.
Lamammadì Astrubale a Lamammadì 4 ( sottovoce, ma non troppo ):
“Ecco, mai una volta che sgridasse suo figlio sul serio !”
Lamammadì 5: “Buone ‘ste pizzette, vero La Staccata? Io ne ho
prese soltanto due. Ma tu…Accidenti se mangi…e la dieta? Sì, è vero che sei magra (magra IO???), ma se vai avanti così…”
La Staccata: (se vado avanti così al massimo mi verrà un culo
come il tuo, in qualche modo lo sopporterò. L’importante è che non mi venga un cervello, come il tuo…)
Potrei andare avanti per ore, ma voglio risparmiarvi ulteriori
resoconti perché tanto sono situazioni che conoscete tutte benissimo. Concludo dicendo che l’atto di amore supremo di una madre non è partorire suo figlio con dolore, e neanche rimanere sveglia
di notte per anni se ha la sfiga di mettere al mondo un pipistrello, non è assisterlo per giorni quando è malato e mortalmente lagnoso, né guardare assieme a lui per la milionesima volta un
cartone animato che ormai potrebbero doppiare anche in cispadano…
No. L’estremo atto di amore di una madre è accompagnare suo figlio
all’ennesima festicciola ai gonfiabili. Se è contornata anche da varie Lamammadì, poi, può acquisisce il diritto di inoltrare domanda di beatificazione. La Santa Sede l’accetterà senza
neanche attuare gli accertamenti di rito.