13 ottobre 2011
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18:56
Marino/a non era sostanzialmente pazzo, nè schizofrenico. Marino/a era malato, povera bestiolina. E oggi
pomeriggio ci ha abbandonato per sempre. Se n'è accorto Papy perchè io da qualche tempo a questa parte sono incollata alla tastiera del pc e mi schiodo soltanto per fare la pipì. Non mi sarei
accorta della sua dipartita neanche se, prima di esalare l'ultimo respiro, si fosse messo a lanciare razzi di segnalazione dall'acquario.
Superboy oggi è malato, quando è avvenuto il decesso stava dormendo. Papy si è affrettato a uscire per comprare subito un rimpiazzo, anzi tre: due pesciolini rossi neri (e sì, i pesci rossi non
sono soltanto rossi) e un gemello di Marino/a.
Ma non per prendere in giro nostro figlio, no. Che Marino/a è morto glielo abbiamo detto subito.
Eravamo terrorizzati dalla sua possibile reazione. Ci aspettavamo scene di disperazione, strepiti, urla. Perchè il nostro piccolo esprime le sue sensazioni in modo per così
dire...piuttosto vigoroso, soprattutto quando sta male. Se poi non sta semplicemente male, ma si becca le placche alla gola e la febbre alta, le sue già iperboliche reazioni si amplificano
in modo esponenziale.
Avevo perciò già preparato la bacinella per raccogliere le sue lacrime e anche escogitato un'attenta e educativa strategia per sedare il suo dolore ( ti ho comprato 10 Ovetti Kinder /stasera
invece di filare dritto a nanna alle 21:00 puoi rimanere alzato per vedere lo special sul wrestling delle 23:59/oggi sì, amore, puoi giocare con la Playstation fino a farti venire le
convulsioni ) ma, come soltanto i bambini sanno fare, ha avuto una reazione assolutamente inaspettata.
Se n'è fregato, per farla breve.
Ha sorriso ai nuovi arrivati e non si è neanche preoccupato di sapere dove avessimo seppellito il caro estinto (nella tazza del water, suppongo. Il lavoro sporco l'ho fatto fare a Papy. Come ho
già scritto: a me i pesci morti fanno venire gli attacchi di panico).
Bene, ne sono tutto sommato lieta. Spero soltanto che non abbia la stessa reazione quando arriverà la mia ora (tiè!). Perchè non voglio che si disperi a lungo quando la sua mamma non ci sarà più,
ma neanche che sorrida cordialmente a una tizia infilata dentro un sacchetto di plastica senza preoccuparsi di cosa ne è stato delle mie stanche ossa.
12 ottobre 2011
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08:22
“Ma’…Ma’? Mammaaaaaaaaaaaaaaaa!Mammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!”
“Luce dei miei occhi, come mai gridi in codesta scomposta maniera? ( ‘azzo te strilli, che me parte ‘nembolo?).
“Mamma, vieni a vedere.”
Ecco, quando mi dice vieni a vedere mi si alza la pressione. Vieni a vedere, nel vocabolario Superboyesco, ha valenze multiple, solitamente inquietanti. Custodisce oscuri presagi. E’il
preambolo che annuncia sciagure quali la dispersione di un deflettore del micro camioncino della Lego (trasparente, è chiaro, li fanno solo trasparenti possino ammazzalli) o l’allagamento
del bagno mai del tutto accidentale.
Vado a vedere e mi prende un accidenti. Uno dei due pesciolini rossi è morto, incastrato a testa in giù fra le fronde di una piantina. Superboy sa che deve aspettarsi un lutto in famiglia, prima
o poi. Gli ho spiegato chiaramente che, per quanta cura si possa impiegare nella gestione di un acquario, prima o poi il morto ci scappa. Ma francamente non pensavo a una dipartita così fulminea:
Marino e Marina, così ha battezzato i suoi amichetti pinnati, occupano casa nostra soltanto da Sabato scorso.
“Ma’…Dorme?”
Ehmmm
“Mammaaaaaaa! Sta dormendo, veroooooo?"
Ehmmm…Ehmmm...
“Mammaaaaaaaaaa! Tu lo sai distinguere un pesce morto da uno che dorme?”
E come no! Ho conseguito un Master in materia. Solo che ho dimenticato di ritirare il diploma.
“Ahhhhh! No, aspetta. Ho capito. Quello è Marino, il timido.”
E sì, perché noi abbiamo un pesce misantropo in casa. L’altro è un affettuoso schizzato che fa persino le fusa quando gli dai da mangiare. Il misantropo inizia a sgranocchiare con
circospezione soltanto quando lo schizzato ha fatto già quasi piazza pulita del mangime.
“Sì, tesoro. Forse Marino quello incastrato a faccia in giù nella piantina è il timido…”
No, porca puttana. E’ morto. Timidamente, ma è morto. Vacca mula! E a me i pesci morti fanno orribilmente schifo. A meno che non si parli di una spigola al sale, i pesci morti mi fanno venire
gli attacchi di panico.
“Però non galleggia, vedi? I pesci morti galleggiano con la pancia gonfia come gli ubriachi, l’ho visto in un documentario…”
Mando Superboy nell’altra stanza con una scusa. Inizio a picchiettare discretamente sul vetro. Niente, il pesciolino rimane lì, fisso come un baccalà. Immobile, non si muove di un
millimetro. Dio, ti imploro! Oggi ho lavorato 12 ore, sono le sette di sera, devo ancora preparare la cena e stendere i panni umidi della piscina. Se davvero esisti, damme ‘na
gioia!
Mi gioco il jolly e inserisco qualche scaglia di mangime nell’acquario. E nostro Signore, che soprattutto negli ultimi anni manifesta scarsissima attenzione alle mie preghiere, compie il
miracolo.
Marino (o Marina, perché valli un po’a distinguere se sei capace) risuscita dal suo torpore, si disincaglia dalla piantina e inizia svogliatamente a sbocconcellare. Poi, dopo aver nuotato un po’,
si riposiziona a testa in giù come se nulla fosse.
Ora. Devo stabilire se quel pesce sia sostanzialmente pazzo, potenzialmente malato oppure semplicemente schizofrenico.
Secondo me, è convinto di essere un pipistrello.