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2 giugno 2012 6 02 /06 /giugno /2012 14:05

fila-al-super.jpg

 

Stamattina, ore 11:00. Al supermercato, zona franca laddove da sempre mio figlio perde i superpoteri (ma non oggi) ero già davanti la cassa pronta per pagare il conto. Superboy si incolla all’espositore delle cioccolatine principiando la consueta scena madre: “Ma’, porca miseria, sei una nazista. Non mi compri mai nulla di buono, tu!”, dimenticandosi forse che nel carrello c’erano già un paio di porcate che non vi specifico per evitare che mi tolgano la custodia del bambino.

La cassa è assolutamente vuota, siamo perciò i primi della fila. E rimaniamo lì per cinque minuti buoni a contrattare, accapigliandoci come un turista testardo e un commerciante paraculo in un bazar.

Finalmente Superboy molla l’osso, io sposto con la gamba un cestino lasciato in mezzo alla corsia da chissà chi e inizio a depositare roba sul nastro trasportatore. Di lato sbuca una tizia che avevo già adocchiato al bancone dei surgelati:sulla cinquantina, miniabito rosa baby tatuato sul corpo, capelli lunghi e sfibrati da una grottesca tinta nero inferno, trucco da drag queen, tacchi da dominatrice e cellulite in bella mostra.  

Mi guarda è mi fa: “Ah, beh! Se proprio vuole passare lei…”

“Signora (signora???), non è che voglio passare io. C’ero già, io. Da almeno cinque minuti.”

“Ma veramente siamo arrivate insieme. Però se proprio insiste, passi…”

E si allontana sacramentando, ancheggiando e fendendo l’aria con le sue tette pellancicose, perché fra parentesi non portava neanche il reggiseno.

Io, che stamattina mi sono alzata all’alba per gentile concessione di un figlio che ho pure dovuto insolitamente rincorrere da uno scaffale all’altro così come non accadeva da secoli, io che già di mio non sono esattamente una persona tollerante, soprattutto in fatto di precedenza in fila alle casse, ho replicato qualcosa a mezza bocca. Temo non abbastanza a bassa voce.  

Mentre caricavo la spesa in macchina, l’anima candida che ho partorito mi ha chiesto:

“Mamma…Cosa significa fottuta strappona?”

Questo poche ore dopo aver scritto un pezzo infarcito di menate sul parlare pulito davanti ai propri figli. La chiusa sarebbe questa: “Trattenersi dall’usare il turpiloquio persino al cospetto di un coglione (pardon!), di uno sconsiderato che tenta di investirci con il SUV è sicuramente un mezzo utile a sconfiggere il problema alla radice. Se, invece, abbiamo la pessima abitudine di parlare sporco, ci sono ottime possibilità che anche nostro figlio faccia altrettanto. Ma veramente ottime, eh! Fidatevi!

Devo assolutamente depennare la voce “coerenza” dai presunti pregi del mio curriculum vitae.

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26 aprile 2012 4 26 /04 /aprile /2012 10:42

totem.png

 

“Mamma, ma tu lo sapevi che i dobermann portavano fortuna agli Indiani d’ America?”

“I dobermann? E che cosa c’entrano i dobermann con gli Indiani d’ America?”

“TOTEM, ma’. Ho detto TOTEM, non dobermann…”

Alè. E pure l’udito è andato a farsi benedire. Oggi ho prenotato una visita audiometrica presso il negozio di ottica dove ho comprato l’ultimo paio di occhiali da miope. La prostata, ringraziando il cielo, non mi dà ancora problemi.

Porca di quella miseria, quanto è tristerrimo invecchiare!  

 

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11 aprile 2012 3 11 /04 /aprile /2012 08:54

capitan-sparrow.jpg

 

“Sai… Martina ha creduto per un mese di essere innamorata di Johnny Depp, ma poi l’ha visto in un video su youtube senza il trucco di Jack Sparrow e si è detta che non è poi questo granché…”

Riflessione di una quindicenne in piena crisi ormonale? Disquisizione fra adolescenti sull’appetibilità di questo eccentrico (e bonazzo, diciamolo) attore?

 

No. Questa frase l’ha pronunciata una bambina di 9 anni, mia nipote per la precisione. La sua amica Martina ha 8 anni e mezzo e la sa già lunga sugli uomini. Io alla loro età al massimo mi interrogavo su chi fosse più avvenente fra Ken e il babbo della Famiglia Felice di Mattel.

 

Detesto usare gli stereotipi quando esprimo un concetto, ma santo Dio come cambiano i tempi! E le patate, signora mia, sono rincarate un bel po’ da quando non esistono più le mezze stagioni…  

Trovare parcheggio in città, poi, non parliamone neppure.

 

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8 dicembre 2011 4 08 /12 /dicembre /2011 09:56


doglie



Mia sorella vive a Milano, ma approfittando di Sant’Ambrogio + il ponte dell’Immacolata ora è a Roma con le figliolette, ospite dei miei genitori. Oggi pranzo con tutta la Sacra Famiglia. Un evento, credetemi. Più che vederci, io e mia sorella facciamo di tanto in tanto un ricongiungimento familiare, con il vantaggio di non dover chiedere ogni volta il permesso di soggiorno.

Superboy stamattina si è svegliato all’alba, voleva parlare con le cuginette per sapere se putacaso avessero buttato giù dal letto il parentado alle 6:00 così come ha fatto lui.

Contrattando in un modo che neanche quando sono stata in Egitto,dove bisogna patteggiare di brutto con i venditori perché è loro cultura sfinirti sparando cifre superiori ai 200 Euro per un papiro originale made in China per poi lasciartelo a pochi spiccioli , ho ottenuto che telefonasse ai nonni attorno alle 10:00.

Superboy : “Nonnaaaaaaaa! Cccccciao! Sono il tuo nipote maschio! Sono sveglio, sai…Ora mamma dice che ha ancora da fare, ma verso le 11: 30 sono da te. Mi fai parlare con le cuginette?”

Nonna: “Tesoro, adesso non ci sono. Sono andate a trovare un bambino piccolo appena nato.”

Superboy: “Ambe’, nonna. Certo che è piccolo, se no sai che dolore per la mamma lì al punto basso? Il punto basso delle donne, nonna, si chiama vagina. I bambini escono da lì, sai?”

Nonna: “!!!”
Boh, non so cosa abbia risposto mia madre, ma probabilmente ora è svenuta sulla sediolina dell’ingresso. Lei mi ha raccontato come nascono i bambini quando ero al settimo centimetro di dilatazione. Superboy invece ha preteso da tempo che gli spiegassi come fanno i bambini ad uscire dalla pancia della mamma. Ringraziando Dio, non ha ancora chiesto particolari dettagliati sul come entrino. E per questo accendo un cero in chiesa tutte le mattine.

Augurissimi a Noemi, che ieri è diventata mamma di un bel maschietto. Il bambino piccolo, per l’appunto.

 


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30 ottobre 2011 7 30 /10 /ottobre /2011 10:43


ALE 2



Dopo aver pubblicato il post precedente mi sono bloccata. Non so dirvi il perché, ma non sono più riuscita a scriverci un rigo in questo blog. Ho pensato allora di postare qualche pensiero in libertà di Superboy, che faccia un po’ da spartiacque fra quel post e quelli che pubblicherò successivamente. L’ho chiamato “spigolature”.

Qualcuna delle recenti uscite di mio figlio, che a volte mi fanno credere che tutto sommato io due bimbi ce li ho già. Perché è difficile pensare che certe frasi mio figlio riesca ad elaborarle con un unico cervello. Magari è il mio orgoglio di mamma a parlare, magari no.

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Non è che io sia esattamente estasiato dai compiti. Però li faccio, perché è il mio dovere di bravo cittadino –

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Lo sapevi, ma’? Hanno inventato una macchina che mette i coni stradali al posto degli uomini per evitare che vadano su una brutta strada.  Brutta strada, ma’, vuol dire pericolosa, capisci? La capisci la battuta? Pericolosa perché se ce li mettono loro magari passa un pirata della strada, li investe e poi nessuno li soccorre-

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Papà in certi periodi fa la cacca svariate volte al giorno. Da oggi in poi lo chiamerò “il concimatore”-

-La sessualità è una cosa che non capisco ancora bene. Però mi intriga di brutto -


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6 ottobre 2011 4 06 /10 /ottobre /2011 20:54


mani sulle orecchie“Ma’ senti… Secondo te come si forza una serratura a combinazione se non si hanno i numeri?”

???

“Ma verament…”

“Aaaaah, lo so io. Con uno stetoscopio, come Diabolik in un fumetto che si chiama Trenta secondi di terrore. Perché aveva solo trenta secondi, se no poi scattava l’allarme. Ma lui con lo stetoscopio ci è riuscito… E senti, ma non è meglio che spegniamo la luce dell’acquario e lasciamo solo il filtro acceso la notte? Perché la notte, ma’, pure i pesci dormono, vero?”

“Beh, certo dorm…”

“E allora,se dormono, come fanno con la luce accesa? Meglio spegnerla, no? E allora la spengo, che è meglio. Finito di fare la cacca la spengo.  E’ un’operazione ecologica, no? Meglio… perché sprecare corrente inutilmente? Lo diciamo anche a papà, che ne pensi? Papaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaà! Bisogna spegnere la luce dell’acquario. Anche se i pesci adesso non ci sono, meglio spegnerla. E me li compri, vero? Perché me lo hai promesso che me li compri. Appena l’acqua raggiunge il PH giusto, vai con i pesci!!! Eravamo d’accordo, due giorni. Bastano due giorni, vero? Due giorni, sì. Due giorni e poi compriamo i pesci rossi ,non quelli tropicali che dopo sono delicati e schiattano tutti. No, quelli rossi. Sono più resistenti. Se muoiono io poi piango, sai che pena! Che strazio quando ti muoiono i pesci, deve essere terribile…Papaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa’! Ti sono mai morti i pesci a te?”


Papà è in camera da letto. Non risponde, il vigliacco. Adotta la tecnica dell’opossum: si finge morto per sfuggire all’attacco dei grandi predatori, che difficilmente si nutrono di carogne. Vogliono la carne fresca, loro. E la carne fresca, in questo caso, sono io. Agnello sacrificale alla mercè di un Superboy in piena crisi logorroica.


Tento di interromperlo… “Ale, amore….”

“… perché poi, ma’, stavo pensando. Pensavo a quando un bambino è nella pancia della mamma, respira come un pesce, vero ? E che c’ha le branchie? Anch’io avevo le branchie dentro la tua pancia? Ma no, no. E’ vero che nuoto come un pesce, ma le branchie è proprio esagerato … Ah! Ah! Ah! ( accesso ingiustificato di riso autoindotto) “

“Ale, gioia. Hai finito di fare la cac…”

 “ Sì, sì, ho finito. Ecco, ora faccio il bidet… Che poi, se ci pensi bene, ma’... Dicono tutti che un bambino appena nato ha 0 anni, invece mica è vero. Ha nove mesi, capisci? Nove mesi, mica 0 anni! Ragiona: se per fare un bambino ci vogliono nove mesi, quando esce fuori lui è già vecchio di nove mesi, mica ha 0 anni. E’  un’idea proprio errata. Ha già nove mesi, giusto? Nove mesi di vita …”

Ecco. Questi sono stralci di una conversazione durata il tempo di una cacca+relativo bidet. Stralci, lo sottolineo; la versione integrale ve la risparmio perchè causare un suicidio di massa non rientra nella policy di questo blog.

Papy ha comprato il tanto agognato acquario a Superboy. E fra un paio di giorni avremo raggiunto il PH ideale per inserire i pesci. Perciò, fra 48 ore avrò in casa altre bestioline rompicoglioni, oltre alla mia adorata figliolanza. 

Altri due/tre rompiscatole da accudire. Ma muti. Sono muti, ringraziando Dio. Muti. E non sarà necessario fargli da dama di compagnia mentre fanno la cacca.   


Ho voglia di bere, ora. Pesantemente. Uno che parlasse più di me non l’avevo mai incontrato in tutta la mia vita. Allora l'ho partorito.


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8 settembre 2011 4 08 /09 /settembre /2011 18:48


punto interrogativo



Sto contattando alcune persone che bazzicano il web per coinvolgerle in un progetto che sto realizzando. Mi presento con nome e cognome, è ovvio. E poi specifico che, fra le altre cosucce, gestisco anche questo blog demenziale. Al 99,99% rispondono: “Ma sì, certo! Ti conosco. Non hai bisogno di presentarti, io leggo sempre il tuo blog!”

 Considerando il fatto che Google Analytics rileva un picco massimo (ma proprio nelle giornate felici, con il sole alto nel cielo, i pettirossi cinguettanti e il vento a favore) di 150 visitatori giornalieri, e che i miei post più commentati registrano un massimo di 25 interventi ( 26 a Natale, quando siamo tutti più buoni) le ipotesi sono due:


a) Google Analytics è un pallonaro.

b) Sul web esiste un’altra Staccata. Solo che lei ha uno blog fikissssssssssimo. E lo leggono tutti. Il suo. 

 


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Chi Sono

  • : La Staccata
  • : Luana Troncanetti, scrittrice per caso, schiava devota dell'ironia, grafomane incallita e mamma strafelice di Alessandro, aka Superboy. Nel 2009 ho vinto il Premio Massimo Troisi per la scrittura comica e sono ancora qui a disegnare cerchietti in un angolo e a chiedermi: "Ma che s'erano pippati quelli della giuria?"
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