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6 gennaio 2013 7 06 /01 /gennaio /2013 11:07

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Manciate di affetto inaspettato, cene collettive soddisfacenti per lo stomaco e per l’anima, un regalo speciale confezionato con le mie manine sante per la mia amica d’infanzia - tempo per farlo non ne avevo avuto per anni- che ha riacceso nei suoi occhi la gioia di esserci scelte secoli fa. Prepotenti iniezioni di autostima che piovono casualmente dal cielo; quando accade squarciano il buio con un’intensità capace di annientarmi, annusare nuovi progetti, percorrere strade non ancora battute e stavolta non da sola, un libercolo (il mio) che per un meraviglioso attimo si è piazzato addirittura al 12esimo posto nella classifica dei bestseller su Amazon, categoria “Famiglia e relazioni”. Ho schiantato a terra rami secchi senza pietà. Sotto tanta inutile segatura intravedo l’incanto di gemme verdeggianti di nuove amicizie che si consolidano e vecchie che si risaldano.  

Quelle che avete letto sono pennellate festive e festose di giorni appena trascorsi. Rendono la mia vita una tavolozza di emozioni vergini, me la incasinano pure un pochino, piacevolmente, spaventosamente anche. Le novità mi destabilizzano sempre, ma è solo perché non sono avezza a quelle imbevute di rosa, un colore che ho sempre guardato con sospetto: troppo accattivante, puccioso, carico di aspettative che spesso affogano nel grigio. Queste pennellate di tenerezza me le godo comunque, voglio avere fiducia. Stavolta, magari, quel rosa non virerà in altre tinte a tradimento.    

Il grigio in queste feste che stanno per terminare c’è stato, eccome. Un nero cupissimo, più che grigio, parecchio simile al carbone della Befana. Ne ha piazzato parecchio nella mia calza, anche se non me lo meritavo. Buona al 100% non sono, nessuno lo è, ma neppure così cattiva. E’ per questo che stamattina, aggredendone un pezzetto con i denti, ho goduto della meravigliosa sorpresa che stupisce ogni bambino:  il suo colore così inquietante può nascondere un sapore dolce. Il nero è la somma di tutte le cromie, basta saper riconoscere il rosa che vi è nascosto.  

Io detesto il rosa, è un colore di cui non mi fido. Però sa di miele, e oggi voglio godermelo tutto.  

Ps: non sono scomparsa io per quindici giorni, era scomparso il mio blog per cause legate a ‘sto benedetto trasloco di piattaforma. E’ successo il 21 Dicembre scorso. Poi ditemi che faccio male a non fidarmi del rosa. O dei Maya.

 

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Chi Sono

  • : La Staccata
  • : Luana Troncanetti, scrittrice per caso, schiava devota dell'ironia, grafomane incallita e mamma strafelice di Alessandro, aka Superboy. Nel 2009 ho vinto il Premio Massimo Troisi per la scrittura comica e sono ancora qui a disegnare cerchietti in un angolo e a chiedermi: "Ma che s'erano pippati quelli della giuria?"
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