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3 settembre 2011 6 03 /09 /settembre /2011 09:10


COCOMEROMi riaffaccio dopo una lunga pausa a questo blog con un post esplicativo di quanto sia surreale, a volte, la mia grama esistenza.

Ieri mattina ero in metropolitana e mi fissavano tutti. Indossavo un paio di occhiali da sole ben calcati sulla faccia, ma non era sufficiente. All’ennesimo sguardo curioso avrei voluto alzarmi in piedi per gridare un proclama sul genere: “ No, mio marito non è un bastardo ubriacone che me le dà ogni due per tre. Sono semplicemente una sfigata. E no, non mi sono appena rifatta il naso. Appena racimolo qualche spicciolo mi risollevo il sedere, me ne frego del naso, IO.”

Perché? Perché me ne andavo in giro conciata come una che è appena stata investita da un tir: gonfia come neanche Rocky al tredicesimo round, vistose ecchimosi sull’occhio sinistro, due occhiaie violacee spaventose (e sì che mi ero messa mezzo chilo di fondotinta che, con il caldo, mi colava fino all’attaccatura del seno), lividi ed escoriazioni varie su tutto il corpo.

Come ho fatto a conciarmi in questo modo? Per colpa di un cocomero. Nessuno ha tentato di farmi secca a cocomerate, sia chiaro, anche se leggere qualcuna delle mie cretinate su questo blog o altrove aizzerebbe chiunque a farlo.

Ecco come è andata…

Martedì scorso, erano le due e mezza di notte, sognavo cascate lussureggianti, ruscelli e pioggia torrenziale.  Insomma: spararsi un paio di chili di cocomero dopo cena produce i suoi ovvi effetti. Ergo: me la stavo facendo sotto. Mi sono alzata di scatto per fare la pipì e quindi, nel ritornare a letto, ho avuto un giramento di testa impressionante.

Chi, come me, beneficia di una pressione sanguigna di 50 su 90 non dovrebbe mai alzarsi di scatto. MAI. Soprattutto se è ancora mezzo addormentato. Ho centrato in pieno un muro che nella mia casa mooooolto avanti è rivestito in cortina. Perché fa più figo. Ma fa anche più male.

Così, dopo essermi scartavetrata la spalla destra sulla parete, con il rinculo sono precipitata violentemente a terra. A faccia avanti. Di naso, per la precisione.

Ho sentito distintamente un “crack” pazzesco, più o meno lo stesso rumore che fa lo sterno del pollo quando lo spezzi a metà per esprimere un desiderio.

Il mio unico desiderio in quel momento è stato quello di non essermi fracassata il naso. Non è successo, ringraziando il cielo, ma per il dolore sono rimasta a terra, senza fiato. Non riuscivo neanche a chiedere aiuto a mio marito. Ma grazie al casino bestiale che sono riuscita a produrre ( un carico di 60 chili che si spatascia a peso morto nella notte non passa esattamente inosservato ) non ce n’è stato bisogno: mi ha ritrovato a faccia in su. Una  tartaruga gigante spiaggiata.

“Ma che hai fatto?”

“Mmfffffffhssss…fssssssssssss…utaaaaaaaaaaaaa…”

“Che hai fattoooooooo?”

“Mmmmf… adutaaaaaaaa!!!”

“Non ho capito….Che è successo?”

“Merda di quella merda! Sono caduta a faccia avanti, non lo vedi?”

E non lo vedeva no; con uno sforzo sovraumano ero riuscita a girarmi a faccia in su.  Avevo difficoltà persino a respirare, figuriamoci a spiegarli cosa era successo. Come faceva a capire che avevo preso una botta sul naso? E sulla spalla, le ginocchia, le articolazioni dei polsi, i muscoli degli avambracci…

Perché non mi ricordo un tubo sul come mi sono ritrovata a faccia avanti per terra, ma certo è che istintivamente ho tentato di frenare la caduta con le braccia. Perciò ora sono tutta rotta, ovunque.

Il primo che ride lo prendo a cocomerate…


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commenti

P
Mi metto il casco e lanciami pure un cocomero :-)<br /> Non ce l&#39;ho fatta a non ridere, ah ah! Però consolati, a me capita spesso di scontrarmi con i muri o le porte di casa e da sveglia!!
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A
scusa, scusa, scusaaaaa....<br /> non ce l&#39;ho fatta a non ridere!<br /> ho riso con le lacrime agli occhi!<br /> sono una bruttissima persona.<br /> <br /> roberta
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G
Buahhhhhhh, buahhhhhhh , buahhhhhhh! Ma a cocomerate con i semi?? Sai perché senza sono OGM e a me non piacciono!!
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T
Ma povera patata!! Se c&#39;è una cosa che riesce a farti scendere le lacrime come un torrente da una montagna, è proprio ricevere un pugno sul naso... o sbattere contro una parete! Non rido, anche se  una risatina mi è scappata, il resto l&#39;ho ingoiato.. a stento, ma per un&#39;amica come te l&#39;ho fatto! Penso che non ci sia dolore che si possa eguagliare: macchè parto, sciocchezze, neppure se fosse podalico; coliche renali?, figurati, un Toradol e via; un&#39;epilazione integrale, e per integrale dico proprio INTEGRALE? Ma scherzi?, una passeggiata! L&#39;essere umano ha una resistenza incredibile ma il colpo al naso riesce a mettere a tappeto chiunque, a parte Tyson, ma quello ci è abituato! Non esiste antidolorifico che tenga. Il dolore si espande fino al cervello e ci rimane finché ne ha voglia: da pochi secondi che potrebbero trasformarti radicalmente la personalità (ho conosciuto donne che, appena rinvenute, hanno iniziato a parlare in sanscrito e altre che si sono fatte suore di clausura) ad ore, durante le quali rischi di rimanere come "Rain man", ma senza il suo "dono". Il fatto poi di vedere comparire sul tuo bel visino ematomi vari e capillari scoppiati come una tela di Mirò, deve essere stato devastante! Ma in tutto ciò, immedesimandomi nell&#39;orrida scena, mi sono posta una domanda: la pipì, alla fine,  l&#39;hai fatta oppure....?  Un baciolones più che affettuoso, Pat
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A
Mannaggia, poracocca, che male.<br /> <br /> Mammamsterdam
Rispondi

Chi Sono

  • : La Staccata
  • : Luana Troncanetti, scrittrice per caso, schiava devota dell'ironia, grafomane incallita e mamma strafelice di Alessandro, aka Superboy. Nel 2009 ho vinto il Premio Massimo Troisi per la scrittura comica e sono ancora qui a disegnare cerchietti in un angolo e a chiedermi: "Ma che s'erano pippati quelli della giuria?"
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