Da qualche tempo a questa parte io e Superboy reidratiamo minuscole pastiglie di torba secca, piantiamo semini,
zappettiamo il terreno, smanettiamo con micro vasetti di resina e poi, felici come un contadino che è appena stato intervistato per Linea Verde, ci godiamo il risultato delle nostre piccole
fatiche. Abbiamo così scoperto che il granoturco cresce a vista d’occhio, che il nasturzio, così
come il pisello nano, sono dannatamente timidi e ci mettono due settimane per germogliare, che i semi di zucca spigano come piante di baobab, che le pianticelle di basilico custodiscono il loro
inconfondibile profumo già da neonate.
La mini serra con impianto di irrigazione incorporato è uno dei regali che la mia bizzarra mammina ha fatto a
Superboy per il suo settimo compleanno. Vi sembrerò svalvolata, ma vi assicuro che l’emozione di vedere nascere una piantina non è neanche lontanamente paragonabile a quella stronzata di
Farmville, stronzata alla quale, fra parentesi, mi sono sempre rifiutata di giocare. Perché la mia presenza su Facebook è limitata a motivi strettamente lavorativi, con licenza di
cazzeggiare un po’ con i miei amici, di tanto in tanto.
Il web è un mondo affascinante, smisurato, che mi ha regalato addirittura la possibilità trasformare una passione nata per gioco, quella della scrittura, in una vera e propria professione. Ma il
profumo delle piantine di basilico non si può riprodurre in alcun modo: bisogna attenersi ai metodi secolari. Datemi della preistorica, ma tant’è.