Ho iniziato a leggere a mio figlio
al settimo mese di gravidanza per tranquillizzarlo. Non è che scalciasse così spesso, la mia pancia era minuscola e lui non aveva un ampio campo d’azione. Ma qualcosa mi diceva che una
volta uscito avrebbe recuperato alla grande, così ho giocato d’anticipo. Leggevo, e lui smetteva di agitarsi.
Geniale quanto precaria soluzione, la mia: fuori da grembo materno farlo addormentare con un libro significava tirarglielo con forza sulla testa. Con i libriccini morbidosi per bambini non
funzionava granché, con un volume della Treccani, invece, l’effetto era immediato. Alla terza commozione cerebrale del piccolo, e dopo l’ennesima segnalazione dei parenti al Telefono Azzurro, ho
smesso di tirare i libri a mio figlio e ho ripreso a leggerglieli per farlo addormentare.
Leggere una fiaba a un bambino è un atto d’amore. Leggergliela bene, intendo dire, con le vocine dei personaggi, il suono del vento, del mare e anche del silenzio. A fine giornata costa una
fatica bestia, non discuto, ma non rinuncerei per niente al mondo alle nostre soirée. Perché io non mi limito a leggere le favole, io mi diverto a recitarle e questo perché sono sostanzialmente
pazza, non perché aspiri a conquistare il titolo di Madre Del Secolo.
I primi anni della mia brillante carriera di attrice sono stati durissimi: Superboy si addormentava soltanto quando avevo le corde vocali a brandelli. Allora lo prendevo in braccio, lo cullavo e
partiva il piano B: l’effetto soporifero della matematica. Snocciolavo un numero dietro l’altro, sottovoce, per altri interminabili minuti. A dodici mesi mio figlio non parlava ancora,
ovviamente. Ma sapeva contare fino a 1.256.623.
Da qualche tempo la pratica “fiaba serale” è decisamente più snella: l’ex insonne alle 20:30 manifesta già i primi segni di cedimento. Ora la mia non è più una mera strategia narcotica, ma
una piacevole mezz’oretta da passare assieme prima di filare a nanna. Il mio nano è in piena fase Superquark; la new entry è un manuale di anatomia splendidamente illustrato. Se non gli spiego
minuziosamente la funzione primaria dell’intestino tenue, poi non mi fa più la cacca.
Non sono io a leggere, ma il mio bizzarro alter ego: la Professoressa Paginus. E’ una brusca ma amabile donnina quarantenne che parla una sorta di Esperanto germanico-russo con qualche
puntatina sporadica alla lingua del Trilussa. Ha una frangia ribelle di capelli che scosta dal viso con sbuffi stizziti, gesticola in aria come un mulino a vento, spiega con pazienza ogni
minuscolo particolare anatomico senza stancarsi mai. E’ scattosa, rigida come un generale nazista, ricorda un po’ la Signorina Rottermaier. Ma è divertentissima, almeno a sentire Superboy.
La lezione standard è più o meno questa, anzi kvesta, come direbbe lei:
“Tunkue, mio ciovane amico, sei pronto di imparare misteri più nascostissimi di ossa di knostri piedi? Daaaaaaa? Bene… Allora… Tu sa ke uomo, così come donna, così come pampino piccolo
ha due piedi? In caso diverso, allora kvello non è essere umano, ma mostruosissima creatura. Vediamo cosa dice grande libro di cultura: “I piedi sono essenziali per nostro
movimento…” e grazie al cavolo, kvello lo sa anche neonato con bocca che puzza di latte….Ma kvello ke forse tu non sa, è ke ciascun piede possiede 26 ossa, più di 100 legamenti e 33 muscoli.
Tu sapevaaaaa? Nooooo? Professoressa Paginus immaginava. Concentriamoci ora su tipi di ossa… Su tuoi piedi c’è minuscolo osso di palla con nome di mallllleolo… (ndr: la “l”
liquida funziona alla grande. Durante la lezione sugli occhi, a “gllllllobo” oculare si è spatasciato) Nessuno sa a cosa serve minuscolo osso di palla, ma certo è ke se tu
sbatte contro spigolo di marmo di gradino di scala o se compagno di gioco di pallone dà calcio potente, tu inizia a vomitare grandi potentissime schifose parolacce …”
E giù risate a scatafascio. Considerate che è un bambino ancora piccolo con un senso dell’umorismo immaturo. Se i lettori di libri comici si accontentassero di così poca cosa, a questo punto
sarei più ricca di Bill Gates, ma non divaghiamo…
Grazie alla Professoressa Paginus, Superboy ora sa che “Dventro di knostro cervello c’è smisurata colonia di bestioline che danno impulsi di movimento. Bambini hanno qualche miliardo di
milione di neuroni in più, per kvesto loro corrono tutto giorno come di treno a vapore drogato” oppure “Ke sopra di knostro corpo c’è grande coperta di ciccia morbida che protegge gli organi
interni da infezioni, da lesioni, dai raggi dannosi del sole e da attacco di grossi vampiri feroci” o anche “Ke derma si sfalda in piccole cellule ke schiattano ogni giorno senza
lamento e colorano acqua di tuo bagnetto come risciacquatura di piatti di lasagna” e inoltre “Ke knostro corpo è coperto di minuscoli peli ma non su palmo di mano o sotto di piede. Grande libro
di cultura dice ke piedi hanno pianta, ma non niente foglia o radice terrosa.”
Ora sapete perché un domani mio figlio si trasformerà in ottimo materiale da lettino psichiatrico. Salvatelo, se potete, da una mamma ke dventro di suo encefalo ha soltanto due minuscole
bestioline ke giocano a nascondino ma nessuna delle due vince perché troppo scema per trovare l’altra.”
Io adoro la Professoressa Paginus. Lei sì che riesce a far lavare i dentini e a spedire a nanna il pupo in kvuattro secondi netti dopo ke chiude pagine di grande libro di
cultura, la Staccata ci riesce con maggiore difficoltà.
Trasformati anche tu in una professoressa pazza: compirai più miracoli di Tata Lucia.
Ai perditempo che volessero ascoltare dal vivo la voce della Professoressa Paginus, è sufficiente clikkare qui: