A due giorni
dalla premiazione, queste le profonde riflessioni di una donna matura, madre e prossima ai trentanove anni:
Deliri e sdoppiamenti di personalità a caso:
a) C’ho la panza. Perché c’ho la panza? Non ce l’avevo neanche da incinta. Proprio ora doveva decidersi ad esibirsi
in un outing devastante? Bastardissima panza.
b) Le proprietà sazianti dei liquidi sono decisamente sopravvalutate. Per i più semplici: l'acqua non abbotta così
come dicono. Pisci solo di più, la fame resta. Così rimani obeso, famelico e rischi di fartela addosso ogni cinque minuti perché, grasso come sei, non riesci a raggiungere il bagno abbastanza
velocemente.
c) I brufoli sono carnivori? Ne ho uno enorme in mezzo al mento, temo che voglia
ingoiarmi...
d) Ho vinto! Ho vinto! Sono una grande! Guarda che tu di grande c’hai solo
il sedere…
e) Ci vado riccia? O mi stiro i capelli come al solito? Ma no, meglio riccia c’è umidità. E se poi cambio idea? Mi
porto la piastra o la spuma ricci perfetti? Porto tutte e due, non si sa mai. E già. E’ dura avere i capelli double face.
f) La televisione ingrassa cinque chili? Bene, allora penseranno che sono un’artista a tutto
tondo.
g) Il reggiseno a fascia mi schiaccia le tette. Ma le spalline del push up sulle spalle nudefanno cagare. Perché
cavolo ho scelto un vestito con lo scollo all’americana? Perché era l’unico che riuscivi a infilare, demente. Oltre, c’è la 46. E ogni donna degna di
questo nome DEVE riuscire ad indossare almeno una 44.
h) C’è una scalinata? Ci sarà una scalinata? Perché quest’anno hanno chiamato a presentare una strafiga abbarbicata
su trampoli tacco 12 invece di chiamare Luca Giurato? Almeno non sarei stata l’unica a scapicollarmi giù per le scale.
i) Vabbè, i tacchi me li metto. Succeda quel che succeda. No, no. Meglio di
no. Ma si, ma si. Per una volta tanto puoi farcela. No, non puoi farcela. Si che puoi. No che non puoi. Si che puoi. Sei nana. La presentatrice sembrerà tua madre. Mettiteli ‘sti fottuti tacchi! Ok. Me li
metto. Ma quando saremo al pronto soccorso poi non dire che non ti avevo avvisata.
Senso di
colpa: Mio figlio soffrirà indicibilmente. Dovrò mollarlo dalla nonna per un giorno. Sono una madre schifosa, accecata
dall’egoismo, bieca, truce, assetata di successo, senza scrupoli, che non esiterebbe ad abbandonare il frutto del suo ventre sotto il ponte di un’autostrada pur di raggiungere i suoi loschi
scopi. Devo indagare, devo sapere quanto tutto questo minerà l’equilibrio psicofisico del mio piccino…
Mamma angosciata : “Ale, mamma deve andare a Napoli a ritirare il premio per la barzelletta lunga lunga. Viene anche papà, ti
dispiace rimanere a dormire un giorno dalla nonna? Ti annoieresti, amore mio. Posso andare via tranquilla, luce dei miei occhi?"
Il mammone: “ Guarda, a me che vai a Napoli non me ne frega un fico secco caduto dall’albero e sbucciato. Me lo porti un regalino?”
Alè. Un problema in meno.